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Stasera è prevista la visita alla città di Zante. Al solito Maria vorrebbe andare in modo da essere in città ancora con la luce ma facciamo tardi. Io sono certo che non ci perdiamo nulla.
Dimentichiamo la cartina. Siamo sì a pochi km dalla città ma ci sono una serie di stradine che è facile confondersi. Lungo la strada passiamo da due piccoli centri che, a nostro parere, sono la rappresentazione del turismo di massa nella sua espressione peggiore. Una serie ininterrotta di locali, alberghi, studios, mini e supermarket. I paesi non sono altro. Sembrano dei grandi lunapark costruiti su misura per il turismo popolare. Questa non è la Grecia; è piuttosto una copia mal riuscita della riviera romagnola, con un mare decisamente migliore ma senza la grazia e l'organizzazione dei romagnoli. Ci chiediamo perché si debba spendere per aereo o traghetto per fare ciò che in alcune località italiane si fa meglio? Misteri del turismo!
Arrivati in città il traffico subito ci avvolge; il motore, con la sua ventola, caccia vampate di calore e di parcheggi nemmeno l'ombra. L'interminabile fila di locali rende la decisione sul dove fermarsi ancor più difficile. Ne scegliamo uno che ci sembra meno affollato e più defilato. Mangiamo "parzialmente bene" nel senso che la grigliata di pesce che ci viene servita non è tutta buona. L'orata, bella alla vista è alquanto stopposa. Di fatto vale la regola che in questi posti troppo turistici raramente mangi bene. Terminata la cena rientriamo, non abbiamo voglia di girare da un locale all'altro. In campeggio, lì alla nostra tenda, al buio e con tranquillità, terminiamo la cena con dei bei biscottini confezionati. (sigh!)
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