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Il mio risveglio è quello tipico dopo la prima notte di campeggio: schiena dolorante e sapore d'aglio in bocca. Sono le 8,45 e le cicale, numerosissime, hanno iniziato a cantare solo da poco; meno male che non sono mattiniere. Maria, a dispetto del loro impegno, dorme come un bimbo di tre anni. Alle 10,00, nonostante le sue invocazioni di pietà, la sveglio.
Colazione all'ombra sulla nostra terrazza con vista mare. Purtroppo tutto è ridotto all'essenziale estremo: Maria seduta su un microscopico sgabello io su una delle borse laterali della moto ed il resto su di una bellissima tovaglietta....... per terra. Grazie a Dio qui gli insetti sembra che quasi non ci siano, o almeno, avranno altri orari, perché ci lasciano fare colazione senza problemi. Ricordo che in occasioni
del passato si veniva aggrediti letteralmente per cui la colazione era impostata sulla velocità e sulle azioni diversive per confondere l'attaccante.
Facciamo una piccola spesa presso uno di quei negozi che vendono di tutto, dal coccodrillo gonfiabile al callifugo, poi io, grazie alla possibilità di disporre della linea internet presso la reception, provvedo all'aggiornamento di questo diarietto.
Come ovvio faccio tardi e Maria s'incazza anche se poi sarà la prima ad apprezzare il mio impegno.
Giù al mare del camping c'è poca gente, l'acqua è bella e caldissima.
Come vecchi contadini pranziamo a base di pane (nel nostro caso grissini ai cereali) e olive (salatissime) poi dopo un bel bagno e un po' di sole Maria riprende il discorso mai terminato con il sonno. Cosa avrà da dirgli tanto!!
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