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Questa volta finalmente vediamo la luce del mattino. La gita è alle 11,00, quindi siamo stati costretti a darci una mossa. Arriviamo una volta tanto in orario e subito ci dicono che la gita non è più alle 11,00, bensì alle 12,00. Certo è che organizzazione e precisione non sono prerogative tipiche dei greci ma, in questo caso, si sono toccati dei limiti difficilmente valicabili. Alle dodici partiamo con una barca che sembra quella di Braccio di Ferro. Il mare è appena mosso ma qui sopra si balla che è una bellezza e gli spruzzi d'acqua sono frequenti. Passiamo sotto gli archi naturali di Maratia, veramente suggestivi. Visitiamo la grotta ma senza addentrarci troppo all'interno, bella ma non molto diversa da quelle già visitate a nord dell'isola. Quello che veramente è affascinante segue poco dopo. Arriviamo in una baia sovrastata da un costone bianco e altissimo che si protende leggermente su di noi. La barca si ferma ad una cinquantina di metri dalla riva che è di ghiaia bianca. L'acqua è di un verde favoloso. La trasparenza è paragonabile a quella del fiordo di Limionas; qui è previsto il bagno dalla barca. Spero che il Piccolo non si perda anche questa esperienza. È teso, ma sembra intenzionato a fare il bagno. Infatti, sia pur con titubanza, scende le scalette e si lascia andare come un pesciolino in una boccia nuova. Lei dice che lo ha fatto solo perché la riva è vicina. Dopo una mezz'oretta riprendiamo la navigazione verso l'isoletta di Maratonissi. Veniamo lasciati lì, tornerà un'altra barca a prenderci verso le 15,00. La spiaggia è una lingua che si protende nel mare, oggi increspato dal vento. In verità sembriamo dei sopravvissuti della serie di Lost. L'acqua è lattiginosa verso il margine destro della spiaggia e trasparentissima verso la punta della lingua. Qui la spiaggia è più ghiaiosa e le correnti spazzano ogni residuo di polvere calcarea che è tipico di molti luoghi dell'isola di Zante. Verso le 15,00 siamo di nuovo a Porti Keri. Entriamo in un negozio di souvenir gi adocchiato al mattino. È fornitissimo di oggetti molto carini. Possiamo dire che in tanti anni di Grecia non abbiamo mai visto un negozio così fornito. Passiamo lì quasi un'ora e mezza. Compriamo parecchie cosette ma ci limitiamo; avremmo potuto eccedere molto di più. Io voglio fare l'ultimo bagno con il Piccolo che ultimamente è più mansueto. Rientriamo velocemente in campeggio. Alle 18,30 siamo già sulla spiaggia. Il mare anche da questo lato dell'isola è un po' mosso e l'acqua non limpida come nei primi giorni. Facciamo un lungo bagno aspettando tramonto che qui cade dietro un piccolo rilievo. Non è proprio il tramonto vero e proprio ma ci accontentiamo. L'aria è particolarmente distesa e serena. Questo è il vero Piccolo!! Risaliamo; l'ultima cena è prevista presso il ristorante "Amboula" che già due volte ci ha ben servito. L'unico disagio è che dobbiamo nuovamente sporcarci i piedi di sabbia. Iniziamo qualche preparativo per la partenza di domani; i souvenir sono troppi ed io prevedo parecchie cose "fuori bordo". A un certo punto interrompiamo, è già tardi. Al ristorante c'è parecchio vento. Speravamo in un calo serale ma così non è. Ceniamo bene anche stasera e ce ne andiamo sereni e contenti di quest'ultima vacanza che è alle sue ultime note. Alla tenda ci aspettano ancora in piedi Claudio e Barbara; sono circa l'una. Non dovremmo fermarci, domani la sveglia è alle 6,00. Ed invece, per farci ulteriormente del male, facciamo chiacchiere fino alle due e un quarto, ed avremmo anche continuato. Andiamo a dormire.
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