Bundi'! Arrivati vivi e vegeti in quel di Arequipa, la seconda citta' per densita' abitativa in Peru'. Siamo partiti prestino, verso le 7:30 da Nazca, mezzo pulmino privato con guida / autista che parlotta bene l'italiano e abbiamo imboccato la panamericana...che, per citare Guccini, lunga e dritta correva. Usciti dalla citta' resa celebre per le enigmatiche linee, il paesaggio che ci ha accompagnato per una decina di ore e' stato il deserto, a tratti roccioso e a tratti sabbioso.

Tra le dune sbucava ogni tanto una macchia verde, piu' o meno vasta... una che ha colpito particolarmente e' stata la zona dove si coltivano le olive. Sorprendente il contrastro tra le immense distese desertiche e queste vallirigogliose di frutti e di fiori coloratissimi. Il deserto non si e´presentato sempre allo stesso modo: a volte era una distesa di sabbia, a volte un insieme di grossi massi, a volte un paesaggio del cartone willy e il coyote con catus alti anche tre metri.

Siamo stati particolarmente fortunati in quanto abbiamo potuto osservare e fotografare una delle rare volte in cui il condor si reca sulla costa per cibarsi di placenda dei leoni marini.

Verso le due abbiamo sostato presso un ristorante dove abbiamo assaggiato le specialita' di pesce del Peru'. Siamo stati poi assaliti dai bambini che volevano venderci delle marionette rappresentanti gli animali tipici peruviani. Accontentati i bimbi e scroccata una foto siamo ripartiti verso Arequipa.

Arrivati nella distesa della citta' (la pensavamo un po' piu' piccola, in realta' arriva all'orizzonte), abbiamo lasciato a malinquore il nostro cicerone peruviano e sbrigate le pratiche di lavanderia ci siamo diretti a cena.Fiducioso dei piatti peruviani Matteo ha deciso di assaggiare il CUI (porcellino d'india fritto). C'e' rimasto un po' male quando si e' visto recapitare una pantegana con tasto di testa, zampe e codino....Ancora ora si sta cercando di arrampicare sul suo stomaco...ma ora andremo ad ammazzarla con un te di mate!

Buenas noces gringos

Cristina e matteo