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Bundi' telenauti della domenica notte,
qua siamo a Ollantaytambo, sito archeologico di rilievo della valle sacra...se tornate alla puntata precedente potrete rimirarne la descrizione. Ancora niente foto... siamo sprovvisti dei dischi (non stavano in zaino). In compenso vi gusterete quelle del trekking.
Ma non divaghiamo, andiamo con ordine. Questo per noi e' il terzo giorno a spasso per i monti, il penultimo del percorso previsto, che ci portera' domani a Machu Picchu a vedere le rovine inca piu' famose al mondo. Ma di questo vi parleremo domani!
L'itinerario ha coperto una sessantina di km, diluiti con comodo in 3 gg.
Primo giorno: siamo partiti dall'albergo alle 7:30... gia' mezz'ora di ritardo...colpa di quel diavolo di autista che, vista la meta, ha ben pensato di portare la famigliola al seguito con moglie, marmocchi e lattanti al seguito. Tappa seconda e' stato l'accorpamento, all'allegra comitiva, di un similportatore (uno che e' stato con noi solo il primo giorno a pranzo e non abbiamo ben capito ancora a cosa sia servito) e del cuoco (Gabriele).
Si parte...da Cuzco passando per Calca, simpatica cittadina poco affetta da turisti, immersa nel verde della valle sacra, che abbiamo visitato. Marco (o Silverio), la nostra guida, ci ha condotto attraverso il coloratissimo mercato locale, dove i frutti e le verdure erano esposte all'interno di uno spazio ricoperto da "ombrelloni". E' stato il primo mercato in cui non erano esposte, con ordine, le stesse porcherie (tessuti, cappellini,maglie,guanti...) in serie. Un vero mercato, insomma! Da Calca, che si e' rivelata piuttosto tranquilla, e perdonateci la battuta, abbiamo imboccato una strada sterrata che conduceva a Lares....
Lares, dal Quecqha, vuol dire (traduzione letterale) "posto in c--o agli alpaca"... nel senso che si trova a due ore di strada sterrata a una corsia, tutta in salita, senza guard rail o indicazioni di sorta. Ma una cosa rende il tragitto tutt'altro che monotono...no, non sono le fregnacce dei bimbi dietro di noi (che, per dirla tutta, non hanno nemmeno fatto tanto fracasso), ma il panorama: all'inizio la strada e' dentro al bosco, poi gli alberi lasciano spazio al prato... tutte le montagne sono ricoperte da un manto verde, inframezzato da un torrente, che ci ha accompagnato per tutto il tragitto. Dal punto piu' alto, 4400m, si domina sulla vallata, ma Lares ancora non c'e'! Quando finalmente arriviamo, carichiamo sul pulmino altri 3 loschi figuri.... i portatori! Qui la prima sorpresa: siamo arrivati in questo angolo sperduto di mondo..per fare il bagno! A 3400m? Certo, poiche' questo posto e' molto rinomato tra gli indigeni per i suoi bagni di acqua calda, ricca di minerali, per le sue proprieta' terapeutiche, che sgorgano direttamente e naturalmente da una falda prossima ad una vena vulcanica. E' per questo che il "pilota" (si merita questo appellativo: guidare su quella strada non e' banale e vedere il burrone a pochi centimetri dal ciglio offre un po' di spago...) si e' portato la famiglia!
Devo ammettere che la prima impressione e' tutt'altro che buona e, nota personale, sul polemico andante, del tipo: "io (Matteo), in quelle pozze di acqua GIALLA (...era gialla!), dove persone dalla dubbia igiene sono immerse, non ho intenzione di metterci piede!". Ma, dopo un cambio (polemico poiche' negli spogliatoi o c'erano gli appendini o le serrature!) e un "collaudo" delle vasche, la musica cambia...una sola parola: LIBIDINE!!! Acqua caldissima, altro che il DreamVillage! Era quasi da pasta...ma visti i figuri immersi, per assaporare un brodino bastava berne una tazza (il colore richiamava appunto un consomme' di pollo...). Terme, pranzo (slurp!!!), e si parte... da 3400 a 3800, localita' Huacahuasi, un paesino di poche anime dove ci accampiamo. Nel tragitto, e' stato bello affiancare una famiglia del paese che rientrava dal lavoro, con addosso i costumi locali: abiti coloratissimi, sandali (SANDALI!!!!) e bimba (bellissima) di 6 mesi in groppa! La guida ci ha fatto da tramite, poiche' in spagnolo ancora ancora combiniamo a comunicare, ma in Queqchua proprio siamo a zero! Inoltre, oltre al panorama, abbiamo fiancheggiato un greggie di alpaca e lama al pascolo. Arriviamo, tempo di girare per il paesino (quasi 5 minuti) e cambusa con te' caldo e biscotti e' pronta...e anche la nostra tenda. Ci intratteniamo con la guida per un'oretta (siamo partiti alle 15'30, alle 17'40 siamo arrivati) ed e' tempo di cena... zuppa di grano come primo, pollo, verdure stufate, riso e ...camomilla! Sono le 20'30...dopo un'oretta di chiacchiere intrigantissime, riguardanti un confronto fra il mondo occidentale e quello peruviano, tutti a nanna...
Giorno 2¨: sveglia alle 7'00, ma noi siamo gia' belli e pronti..e arzilli! Colazione "reale" e in marcia.... Il tempo e' clemente e dopo poco arriva il sole...e un cielo azzurro che cosi' non abbiamo visto mai! La meta di oggi sarebbe Ipsaycocha, ma noi siamo bravissimi! Infatti, le 7 ore previste di itinerario ce le mangiamo in 5'30...bissando il punto di arrivo... infatti ci accamperemo a Patacancha, la meta di arrivo del giorno seguente! Ma non divaghiamo...oggi il punto piu' alto saranno i 4400 del "paso del condor". Per arrivarci attraversiamo un cammino tra gruppi di case sperduti, dove campano con agricoltura di sussistenza (producono una patata a dir poco squisita) e allevando lama e alpaca, che pascolano liberi sulle montagne, assieme a qualche mulo e qualche "purcito"! Dopo un'oretta di cammino, intravediamo una delle vette piu' alte della zona: il monte Veronica, che con i suoi 5600 e moneta domina la zona. E' interessante osservare come cambi, rispetto a noi, la quota neve: nonostante la sua altezza, solo la cima ospita un ghiacciao perenne e anch accanto a noi, un nevaio lo osserviamo solo presso il Pumahuanca, a 5300! Comunque vedere le montagne innevate e sapere di essere a 4000 m fa un certo effetto...emozionante! A questo punto la svolta: partecipiamo ad un rito ancestrale, probabilmente preinca, alla dea madre Pachamama...che, manco a dirlo, prevede la preghiera sulle foglie di coca...che qui, non dimenticate, e' una pianta sacra! Dopo la preghiera...l'assaggio! Ebbene si, come tradizione inca vuole, abbiamo assaggiato le foglie di coca, arrotolate e poste sotto la lingua... Tossici, direte voi! Un bip, diremo noi...ne avremo assaggiata poca, ma l'effetto energetico non si fa sentire!
Arriviamo a quota 4400.... la fatica si fa un po' sentire....ma e' ripagata dal paesaggio: da un lato il Veronica, dall'altro il lago Ipsaycocha, in alto.... una coppia di condor in volo!!!!
Arrivati al lago, la cambusa e' gia' pronta, assieme ad una "piazzista d'altura", che accontentiamo acquistando (non troppo a buon mercato, ma il trasporto incide) càpi d'abbigliamento realizzati a mano...anche belli!
Pappa (reale, nel vero senso del termine), the e via... giu' fino a Patacancha, 600 metri sotto il passo dei condor. Anche nel tragitto paesaggi a dir poco meravigliosi, bimbi sorridenti (che hanno ricevuto caramelle e merendine!), persone con i costumi t¡pici e...lama e alpaca! Ne intravediamo anche uno jamaicano.... non so, era tutto rasta! Poi ci diranno che e' una varieta`a parte, molto pregiata. Nota, durante tutto il tragitto in discesa, il sottoscritto soffre di un leggero mal di crapa... dovuto alla quota? Puo' essere...essendo la suddetta palesemente vuota, lo sbalzo di pressione sul recipiente potrebbe causare controindicazioni...no, non e' per questo...e' perche' il suddetto, per fare il "bulo", si e' fatto il tragitto di andata in maniche corte, nonstante un vento della malora... e le bullate poi, si pagano con gli interessi.
Arriviamo a Patacancha, dove perdiamo un'ora buona a cercare l'accampamento! Quindi the', cena e nanna. Ma prima...ammiriamo un cielo cosi' splendido, che mai abbiamo potuto ammirare! Innanzitutto e' un cielo diverso: siamo in un altro emisfero, e la posizione degli astri e' diversa...poi s¡amo a 3800, la notte e' limpida e la via lattea si mostra in tutto il suo splendore!
Non ci sono parole per descriverlo....ne foto che lo possano documentare...ci dovrete credere sulla parola...ma noi, in quella occasione, non ne avevamo per fare alcun commento!
Arriva (purtoppo) il terzo giorno... ci svegliamo con la tenda velata da uno strato di brina (brrr...); per fortuna il cuoco ci accoglie con un the bollente e delle crepes deliziose! In marica, sono le 8'30! Oggi tutta discesa fino a Huilloc, dove ammiriamo il coloratissimo mercato locale... non di boiate da turisti, ma di beni di consumo che serviranno per la spesa e per riempire le pentole degli abitanti del luogo. Che sono tutti con l'abito tradizionale... si vede che ancora non e' troppo turistizzato! Qua facciamo incetta di caramelle e ...sorpresa (se ve la svelassimo, non sarebbe piu' tale...). Poco avanti l'accampamento..prima di pranzo (slurp doppio oggi!) visitiamo un'abitazione tipica, abitata da una signora quasi secolare. Poi, gambe in spalla e giu' fino a Ollantaytambo, attraverso un percorso da marines, che Marco ha in parte improvvisato per offrirci la vista su un sito archeologico praticamente ignoto, ma meritevole di essere visto! Arrivati,tempo si gustare una chica (bevanda locale tipica, che esiste da tempo immemore... e' una birra di mais, buonissima) ed eccoci qua! Ciao a tutti e a presto!!
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