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Bundi' o buenas dias, come dicono gli indigeni...
Siamo ad Arequipa, la seconda citta' del Peru'. Siamo arriviati ieri sera...dopo un trasferimento di sole 10 ore di pulmino, fortunatamente climatizzato. Oggi, dopo una colazione degna di questo nome, e' cominciata la nostra visita alla citta', alla ventura senza guide al seguito. Il primo appuntamento e' stato quello con la Plaza de Armas, la piazza principale della citta', la cui particolarita' e' il colore bianco, dovuto alla pietra lavica impiegata per la costruzione degli edifici. La piazza, a pianta quadrata, e' circondata su tre lati da un porticato popolato da negozietti e ristoranti (la lonely dice carissimi...) . Un lato e' interamente occupato dalla Catedral, un edificio religioso imponente datato 1656 e caratterizzato da una moltitudine di disgrazie (terremoti, incendi), da un pulpito in legno proveniente dalla Francia, dal lampadario in ottone in stile bizantino, direttamente dalla Spagna, dalle colonne realizzato con marmo nostrano e da un imponente organo, il piu' grande del sud America, che proviene dal Belgio.
Visitata la cattedrale, abbiamo visitato la chiesa de la Compania, un edificio barocco con un frontale scolpito in una interpretazione spagnola dello stile barocco e con un altare maggiore dorato. Internamente abbiamo visitato la cappella di S. Ignatio, con dei bellissimi dipinti murari che raffigurano la giungla.
Tappa successiva: il museo di Santury, presso l'universita' cattolica de santa Maria, dove e' custodita la salma della principessa di ghiaccio Juanita: questa bambina e' stata sacrificata agli dei dagli Inca attorno al 1500 dc, sul monte Nevado Ampato (SOLO 6000 m e moneta...) ed e' stata ritrovata nel cordo di una spedizione archeologica nel 1995. Il museo che ne custodisce le spoglie raccoglie anche una selezione delle offerte tumulate con i bambini sacrificati alle divinita' dagli Inca (14 per il momento). La principessa di ghiaccio non e' in visione da gennaio ad aprile.... la mantengono in frizer senza luce per favorirne la conservazione... in compenso abbiamo visto la sostituta... la bambina Sarita.
Dopo essere usciti dal freezer, pappa in un localino nei pressi della piazza a base di lemonada (slurp!!!), Rocoto Rejeno (specialita' arequipegna... peperoni ripieni) e insalada de fruta (macedonia con jogurt)
Finita la sosta all'autogrill, visita alla casa Morena, un edificio coloniale finemente arredato con il mobilio d'epoca e, per concludere, visita al monastero di Santa Caterina....
Glissiamo sui dettagli storici del monastero... diciamo che era molto suggestivo e che del monastero, dati i colori che lo caratterizzano e dal mobilio, aveva ben poco. Si tenga presente che era destinato alle secondogenite dei ricconi locali di origine spagnola... con serve al seguito, festini organizzati (...e' vero) e possibilita' di meeting
Storia peccaminosa a parte (data la struttura del monastero, la sua vegetazione e i colori l'immaginazione vola pensando agli incontri proibiti di novizie "viziate" e monache consumati al suo interno), meritava veramente la visita...
Dulcis in fundo... visita al quartiere di Yanahuara, per vedere la chiesa di S. Juan Batista... con vista (su Arequipa naturalmente e sui vulcani, naturalmente attivi , che fanno vul bau).
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