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Straniera
Ciao a tutti, son stata qualche giorno in Manciuria con Basti, siamo andati a trovare un suo amico che lavora là , e' un avvocato e deve difendere il capitano di una barca che per arrivare nel porto e' andato a sbattere contro un allevamento di cozze distruggendo tutto. La difesa sostiene che e' chiaro che se allevi cozze vicino al porto, beh, prima o poi una nave ci andrà a sbattere addosso. Non so se può reggere molto, ma comunque magari pagando qualcosa in aggiunta ce la possono fare.
Comunque, la settimana scorsa siamo arrivati a Feng Cheng,
abbiamo dormito là , ma ha piovuto tutto il tempo e noi eravamo
distrutti per via del treno. Io ormai non faccio altro che dormire in treno quindi comincio a soffrire dolori alla schiena. Praticamente quando siamo arrivati là non riuscivo a muovere la spalla, quindi Basti ha avuto la fantastica idea di andare da ... un medico (cinese ovviamente).
Ci facciamo consigliare dal suo amico IL MIGLIORE di tutta la città , che è tutto dire.
Vi descrivo il trattamento senza aggiungere commenti. Prima di tutto, mi colpisce ripetutamente e con molta forza con le mani su tutta la schiena. Poi mi lega le gambe al letto e mi gira i torso di centottanta gradi. Poi mi ricolpisce alla schiena. Poi mi massaggia (con una delicatezza che qui su due piedi non saprei descrivervi). Finalmente, estrae da una scatoletta alcuni aghi... ebbene sì, AGHI lunghi circa venti centimetri e li inserisce per la metà della loro lunghezza (dunque, DIECI centimetri) dietro alle mie ginocchia e uno dritto nella schiena, vicino alla spalla lasciandoceli per dieci minuti, credo. Non ricordo perché stavo per perdere conoscenza. Dopodiché, con l'obbligo di tornare il giorno dopo, mi congeda.
La mattina seguente (mi hanno dovuto portare là a forza) mi
fa un altro trattamento simile e poi mi da una magica polvere, da sciogliere in acqua per fare una crema, da lui inventata (...aiuto...) da lasciare due ore sulla schiena.
Dimenticavo, il fatto che un'occidentale si stesse facendo curare è stata occasione di estrema curiosità , quindi mentre io giacevo sul letto e mi contorcevo e venivo picchiata, una marea di gente seduta nella stanza mi guardava con interesse in silenzio.
Fatto sta che adesso non mi fa più male nulla (o forse non voglio ammetterlo...).
Poi, siamo andati a Beixi dove c'e' lo zoo più triste del mondo, praticamente ti viene da piangere. Gli animali son rinchiusi un gabbie minuscole e sporche. La gente tira di tutto dentro (considerando che in Cina la zampa di gallina e' una leccornia per le persone, considerate CHE COSA tirano agli animali). E' gratis e in un parco. C'e' anche un leone, tristissimo anche lui e con gli occhi a mandorla (davvero).
Beixi comunque e' una città abbastanza insignificante quindi siamo rimasti solo quattro ore e poi abbiamo preso un bus per Dalian, altrimenti famosa con il nome di Port Arthur. Qui vengono i russi in vacanza, quindi tutto e' scritto in russo e appena vedono che sei straniero subito ti parlano in russo. Fantastico.
Qui anche si e' scatenata la fantasia della gente, che mi ha scambiata per un'israeliana, una srilankese, indiana (ormai molti), oppure dello Xinjian (provincia interna cinese). Nessuno mi dice mai che sono europea. In questo viaggio come mai ho il dubbio di essere stata adottata (mamma? papà ?).
Un giorno abbiamo deciso di andare a fare il bagno nel Mar
Giallo, nella baia di Dalian. Io, esperta nuotatrice, mi sono subito avventurata in acqua ma sono anche subito uscita. Nella spiaggia più frequentata, la gente mangia pesci crudi e poi ne getta le teste in acqua, quindi mentre stai nuotando ti arrivano addosso pezzi di pesce, ma non solo, anche alghe lunghe e verdi, olio e petrolio. Per fortuna non plastica, ma i pezzi di pesce morto mi terrorizzavano alquanto quindi abbiamo cambiato spiaggia. Devo dire che l'esperienza del bagno non e' stata proprio esaltante.
Ora son appena tornata a BJ e mi riposo un po', anche perché per tornare stanotte abbiamo preso il bus con i letti dentro. Assurdo. Meno male che ero in un letto in alto.
Un abbraccio a tutti e a presto, Elena.
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