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Hola gringos d`oltreoceano,
nonostante i bookmakers ci dessero per spacciati e Ruben avesse gia` caricato l´X3 su un cargo diretto in Cile per soccorrere i dispersi, rieccoci vivi (+/-) e vegeti a El Calafate
Ma andiamo con ordine: vi abbiamo lasciato addi' 19 gennaio in quel di Puerto Natales: dal nostro compianto ostello, pronti e zavorrati al punto giusto in attesa di Maria Jose` (vettore locale low cost) per essere trasportati nel parco nazionale; ore 8:00 e l' autobus si presenta al nostro cospetto e un tipo scimmiesco, tarchiatello, impomatato e odorante di dopobarba manco ci avesse fatto il bagno, utilizzando monosillabi tipici dei primati del Borneo ci ha fatto capire che quella cosa lunga e finestrosa era il nostro mezzo di locomozione.
Ok, se lo dice lui .... saliamo, diamo una banana all' autista e partiamo ...
assieme a noi, una nutrita compagnia di pazzoidi zaino e tenda in spalla che ha le nostre medesime intenzioni: passare qualche giorno nella natura selvaggia che il parco offre.
Arriviamo dopo 3 orette; prima cosa da fare: sborsare 180000 cucuzzoli cileni a crapa per accedere al parco ...
E mo? Consultata la corte, i principini dettano ordini e la carovana reale, gonfalone in testa con tanto di stendardo della casata, parte .. per la tangente! Morale: obiettivo era il campamento Seron ... risultato: campamento las Torres e 7 km di strada sterrata sotto il sole gratis!
Ok, va bene ... ma quando vediamo che al camping Seron mancano altri 12 km ... dal cielo qualche santo e' stato impropriamente scomodato
Sono le 13:15 ... prima di digerire altri 12 km con 15 kg sulle spalle facciamo tappa barretta in riva al torrente. Ore 13:30 pronti via: squillano gli araldi e la carovana riparte. Dopo qualche attimo di panico dato dalla differente visione reale sulla simbologia, intravediamo un paletto arancio. e' il segnale che il percorso e' quello corretto! Bene, via cosi' per 3:30h, tra praterie di margherite sterminate, boschi di faggi e torrenti. Il panorama, da certi punti, e' magnifico ma... questi 12 km con la canicola del primo pomeriggio sembrano essere senza fine... finche' una tenda in lontanaza riaccende tutte le speranze ... siamo arrivati! Sguatarata in torrente (per evitare la coda alle docce), montaggio tenda e cena con risottino ... stiamo sorseggiando il caffe' quando un indigeno in inglese traballante ci chiede 8000 baracchini per la piazzola ... 'sti gran faraglioni di Capri ... manco a Cortina a ferragosto!
Nota: non c' e` piu`la servitu`di una volta: uno sciagurato cicisbeo dimentico' il reale baule con le essenze da bagno... morale: la prima doccia e' stata eseguita con lo svelto ... non dico la soddisfazione di strofinarsi la pelle dopo ... avete presente il suono di un dito strofinato su un piatto appena asciugato??? Ecco, uguale!
Giorno 2: sveglia ore 6:20 ... giornata limpida ... colazione con caffe' e magone: oggi e' schedulata la tappa piu' lunga: 18,5 km fino al campamento Dikson + 9km fino a Los Perros ... ce la faranno i nostri eroi? Sistemiamo il bagaglio reale sui reali dorsi ricurvi e, complice il frescolino mattutino, via andare verso la meta; nel nostro procedere 5 missili terra aria tentano il sorpasso ... sono giovani di belle (????) speranze ma testa poca ... infatti alla prima rampa sono praticamente finiti e, mestamente, devono rilasciare il passo ai nostri eroi che, senza fare una piega, procedono imperterriti lasciadoli agonizzanti al suolo (con un filo di insano godimento!)... ci fermiamo solo qualche istante per le foto
Il percorso, che oltre alla rampa prevede un continuo saliscendi, consteggia alcune magnifiche lagune con i ghiacciai che fanno da cornice... solo verso la fine, quando dobbiamo attraversare qualche acquitrigno, compare qualche grattacapo, onde evitare di zozzare le reali pedule
Quando giungiamo nei pressi del campamento Dikson siamo di fronte ad uno spettacolo: le acque dell' omonimo lago rispecchiano tutte le cime circostanti; si vede molto bene anche la lingua glaciale che finisce direttamente nel lago. Ci riposiamo un' oretta ... tempo di sottrarre, in tipico stile italiano, una saponetta sbadatamente dimenticata presso un lavandino, e via!
Questa parte e' fortunatamente tutta all' ombra di un vecchio bosco ... regna un silenzio totale, rotto unicamente dal suono dell' acqua che scorre nei paraggi. Ammiriamo anche alcune cascate e qualche ponte sospeso. Il percorso termina con uno scenario da favola: si ripercorre una morena glaciale fino a trovarsi al cospetto di una piccola laguna alimentata da un ghiacciaio. Di li a poco giungiamo al campamento Los Perros, unico posto al mondo a contendela il primato della densita´di moscerini per metro cubo con la Brussa...
Qui un hippy overage&oversize ci domanda 8000 cucuzzoli per un posto tenda, un gabinetto e una doccia glaciale en plen air (ovvero : solo acqua del torrente, alimentato dalla fusione del ghiacciaio soprastante, e senza tenda ... CON IL BARBAGIANNI AL VENTO!!!!)
Qua, complice la temperatura dell' acqua, abbiamo con fierezza insegnato a bestemmiare ad un cattolicissimo belga!
Cenetta condita a moscerini (proteica!) e via a nanna, che ridi e scherza sono le 23 passate!
giorno 3: oggi e' previsto il superamento del famigerato PASO, ovvero cambieremo versante dopo aver varcato un passo (il paso John Cjosul...) a 1211 m. Partiamo... tra boschi, acquitrigni e moscerini per una buona oretta ... poi la vegetazione cede il passo alla morena glaciale e da qui e' tutta una pietraia e qualche nevaio ... ritroviamo pure il belga, che vedendoci lanciati ci saluta con un "forza azzurri"!
Varchiamo il passo ... rispetto ai nostri passi alpini e` un po' sottotono ... ma la vista sul ghiacciaio Grey e sul lago con gli iceberg alla deriva non hanno eguali alle nostre latitudini
Foto di rito e via di nuovo... obiettivo per il pranzo e' il campamento Paso ... l' unico campamento free rimasto ... la discesa e' impegnativa: particolarmente ripida, in alcuni tratti scalinata ma in modo molto irregolare ... ma tutta in ombra. Arriviamo al paso che e' l' una passata ... giusti in tempo perche' il cuoco di corte ci accolga con un risotto knorr e un buon te' rovente.
Siamo in anticipo sullo schedule del trekking ... ma, nonostante il campamento non sia cosi' male e, soprattutto, sia gratis, decidiamo di fare un' altra decina di km (i 12 fatti in mattinata evidentemente non ci bastavano!) fino al rifugio Grey ... camminata molto bella, fatta in comitiva con gli amici del Belgio... si attraversano anche due orridi su traballanti scalette di legno e un ponte sospeso molto emozionante (da come sussultava ad ogni passo!)... ma qualche cosa non va .. a tratti si sente odore di nafta ...mah, pensa il sottoscritto ... sara´ qualche goccia rimasta sul fornello ... ma piu´si procede e piu' l' odore si fa fastidioso...
Arriviamo al rifugio Grey, montiamo la tenda... i picchetti hanno un odore mooolto sospetto .... prendo in mano la felpa, messa di traverso sotto la patella dello zaino e .... e sembra un' accendifuoco da quanto puzza ...
morale: sua maesta' ha chiuso male il recipiente del combustibile de fornello e questo, durante tutta la camminata pomeridiana, ha mollato zaffate aromatiche a zaino, felpa, vestiti e quant' altro ... non vi dico l' umore del sottoscritto ...
giorno 4: oggi la sveglia e' suonata alle 6...
abbiamo un obiettivo molto ambizioso: percorrere in un'unica botta tutti i 36 km che ci separano dal campamento las Torres, il camping che chiude l' anello. In marcia quindi! siamo nella parte turistica del circuito e, a parte i sentieri praticamente spianati, si vedono molti turisti con scarpetta lucida muniti solo di felpina e bottiglietta d' acqua ... alla faccia di quelli carichi (e odoranti) come muli. Il panorama della prima tappa spazia sul lago Grey e sugli iceberg che navigano spinti del vento, inframezzato da ampi spazi per boschi e radure; un ampio tratto si snoda in un tratto copletamente devastato da un incendio ... solo erba e scheletri d' albero fanno da contorno al lago.
Prima tappa (11km) coperta in 3:30h ... ci fermiamo a pasteggiare chimico (... barrette) poi in marcia di nuovo, verso il campamento Italiano. Tutto bene i primi 5 minuti ma dopo la variabilita`meteorologica patagonica si manifesta in quanto tale ... tanti paroloni per dire che ha cominciato a piovere e non ha mollato fino a sera! Quindi fuori il GoreTex, fuori il coprizaino e vai con la rumba a motto "presto che e´tardi!"... tralaciamo a questo punto foto e panorami vari ... stanchi e bagnati, a testa bassa tiriamo dritti fino al campamento Italiano, un camping free naturalmente chiuso ma dotato di guardie pronte, con il libretto delle contravvenzioni, a far passare le mire da siesta al malcapitato trekker di turno... Anche qua tappa rapida... c'e' un po' di bavisela (... tira aria) e la temperatura scende ... 5 minuti sono anche troppi ... al prossimo rifugio (Los Cuernos)!
Boschi, radure, passaggi stretti e qualche torrente da guadare ... con il risultato che dell' acqua miscredente si permette di bagnare le reali pedule della principessa .... cosa fare cosa non fare, intanto arriviamo al rifugio ... carino, bel contesto ma interessanti anche i prezzi (decisamente salati!); con in piu´un problema: se ci accampiamo qua, chi asciuga gli abiti e le scarpe per domani mattina? Sono le 16 passate, siamo zuppi come due pulcini e mancano ancora 11km ... ci guardiamo... strizzata agli indumenti, barretta e via ... concludiamo il giro!
Ci concediamo qualche minuto ad ammirare una baia del lago, in un attimo di tregua dalla pioggia ... con una piccola spiaggia riparata dagli alberi.
Pioggia, vento, piedi che urlano vendetta e schiena oramai a punto interrogativo ... gli ultimi km sono un' agonia ... per fortuna il dislivello e' finito ... ciononostante facciamo pause frequenti per dare respiro alle spalle ...
sono quasi le 20 quando giungiamo al campamento las Torres ... montiamo la tenda, doccia (CALDA!!!!!) e cena in tenda a parmigiano reggiano e miele ... neanche voglia di cenare decentemente tanta la stanchezza....
Giorno 5: io ho i piedi martoriati ... milady i quadricipiti di granito ... ieri e' stata molto impegnativa dal punto di vista fisico e oggi riposo in tenda ... ci permettiamo solo 4 passi al vicino ponte sospeso sul torrente e 4 passi per fare un po' di spesa
giorno 6: rientro a puerto Natales con il primate di cui al giorno 1; ritroviamo il nostro ospitale ostello; doccia, spesa per il giorno dopo (...oggi) e meritata bevuta di birra per festeggiare l' impresa. Ritroviamo anche gli amici belgi per 4 chiacchiere. Segue cena a 2 a base di pesce (... GOOD).
Oggi: Puerto Natales - El Calafate... 7 ore di autobus nella pampa (....ovvero nel nulla); rientriamo in albergo e subito dritti in lavanderia; segue pomeriggio di nulleggio e shopping. Domani si vola su Ushuaia.
Restate connessi
Ciao!
- comments
Francesca ciao ragassuoli, leggo solo ora le vostre avventure (manco a dirlo il Pito mi ha girato oggi il vostro blog) e volevo farvi i complimenti! decisamente non è una luna di miele "tradizionale" ma sicuramente la state vivendo al meglio e soprattutto insieme. con le vostre parole torno ai bei momenti di gioventù con zaini in spalla e schiena a pezzi e viconfesserò che un po' mi mancano... anche se adesso lo zaino da 10kg ce l'ho sulla pancia :P :P vi abbraccio e vi auguro buon proseguimento per il vostro stupendo cammino (o "buona strada" come si diceva a scout)... e speriamo di vederci al più presto per una cena (però basta risotto!!!) bacioni Briù
loris ciao uomini............ ma quanto scrivete. mi sa che è più bello sentirvi al vivo . a presto