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Quando vi dicono che le strade in Perù non sono messe "molto" bene oppure che gli autisti di bus sono alquanto audaci nello sfrecciare su e giù dalle Ande con un burrone che scorre al loro fianco.. Bhè, fate meglio a crederci..
Vi sono diverse modi per raggiungere Aguascalientes (il paese ai piedi della montagna di machupicchu), due includono un viaggio in treno lussuoso creato appositamente per il turismo; le altre invece prevedono dei viaggi in bus o auto e camminate più o meno lunghe: si va dal Inca Trail, un trekking di 4 giorni che ti porta sulle tracce di quella strada percorsa dagli Inca per raggiungere le loro città dopo esser state magari al mercato di Cusco a vendere i loro prodotti.
Ve ne sono molte altre che ripercorrono percorsi alternativi (anche per i costi visto che l'accennato Inca trail costa sui 300$) sia in bici che canoa e alla fine c'è forse quella più battuta dai viaggiatori zaino in spalla: la Hidro Eletrica!
Si raggiunge questa centrale con un viaggio di 6 ore di bus o colectivo durante il quale si sale fin sopra i 4000 metri per poi riscendere fino a quota 2000. Non è una passeggiata perché la differente altura spesso crea emicranie e malesseri varie.. La gente locale ha ripreso così un medicamento antico: la foglia di coca che si può masticare o mettere nell'acqua calda e assimilare per infusione.
Ripercorro la via che dalla Hidro mi porta ai piedi della montagna che nasconde una delle 7 meraviglie del mondo e respiro l'atmosfera che mi circonda camminando in questa vallata con il fiume scorrere impetuoso al mio fianco.
Ho la fortuna di condividere questa esperienza con Lyda e Ximena e qualche amico conosciuto nel bus o in ostello..
La pioggia cade senza interruzione per tutto il tragitto ma la voglia che abbiamo dentro e l'attesa per scoprire con i nostri occhi queste rovine portate alla luce appena 100 anni fa, ci fa superare qualsiasi ostacolo..
Il giorno successivo alle 5 siamo già in fila per raggiungere Machupicchu in bus perché la pioggia non da segni di cedimento e vogliamo risparmiare i nostri vestiti, ancora zuppi dal giorno prima, da una camminata di 1 ora!
All'entrata della città ci accolgono dei lama che con il loro pelo infeltrito ci guardando curiosi ma abituati alla visita ormai dei 4000 visitatori giornalieri. Tutto ebbe inizio il 7 luglio 2007 quando Machupicchu venne dichiarata "meraviglia del mondo"; fino ad allora i visitatori erano tanti ma comunque notevolmente inferiori.. Con l'aumento del turismo crebbe anche il prezzo dell'entrata che passò dai 20$ del 2007 agli attuali 50$.
Moltiplicate l'incasso giornaliero per i giorni della settimana e capirete che portata ha questo sito, protetto dal 1983 dall'Unesco, per l'economia del Perù.
Il 10% delle entrate rimane al comune di Aguascalientes che si trova così in un momento di forte sviluppo creando delle situazioni di gelosia con i paesi vicini che vivono in situazioni di vita assurde dove spesso un tetto di lamiera viene considerato un lusso.
Tornando alla nostra visita dopo aver salutato i nostri nuovi amici lama ci siamo diretti verso la casa del guardiano per poter ammirare una vista mozzafiato su... un oceano di nuvole!
Eh già.. Non siamo stati proprio fortunati con il tempo ma nel giro di 3/4 ore siamo stati ricompensati finalmente con uno spiraglio di sole che ci ha permesso di rimanere a bocca aperta di fronte ad uno spettacolo tanto impressionante..
Ancora oggi non si capisce se questa era una città di residenza estiva per il re Inca oppure se fosse una città permanentemente abitata dalle 170 famiglie..
La popolazione all'incirca di 600/700 persone dedite all'agricoltura e all'artigianato, potevano godere di una città nuova che si pensa fosse stata costruita verso il 1430. Nell'arco di un secolo è stata quindi costruita un'intera città con tecniche sbalorditive, sia per quanto concerne il metodo di coltivazione a terrazze, sia per il sistema idrico e sia per tutta una serie di conoscenze astronomiche e scientifiche.
Il nome Machupicchu deriva dalla lingua quechua e significa "vecchia montagna" e gli fu affidato dalle popolazioni locali che vissero successivamente agli Inca, sterminati dai colonizzatori spagnoli già a metà del XVI secolo.
Da allora la "città dimenticata dell'impero Inca" visse 4 secoli di abbandono finché un archeologo statunitense tale Binghman, non la riportò alla luce facendo in modo prima di saccheggiarla della maggior parte degli oggetti di valore che vi erano custoditi. Qualche anno fa a tal proposito l'università di Yale si è ripromessa di restituire 300 pezzi alla nazione peruviana organizzando un museo itinerante.
Se devo dire una cosa sola che mi ha colpito di Machupicchu penso sia l'ambiente generale che si respirava.. Tutti ad osservare affascinati queste rovine cercando di intravedere Waynapicchu (la montagna giovane) e le catene che fanno da sfondo a tale bellezza e che ricordano il viso di un inca: semplice suggestione collettiva? A voi, dopo aver ammirato le foto, l'ardua sentenza.
La cosa forse più negativa è lo sfruttamento allucinante che le autorità culturali fanno di questo sito. Si paga un biglietto tutt'altro che economico ma il numero delle persone è a tratti veramente eccessivo. L'Unesco ha tal proposito ha espresso la sua preoccupazione anche in vista della proposta di costruzione di una funivia che dal paese portasse i turisti direttamente all'entrata (fortunatamente bocciata).
Le autorità peruviane rimandano al mittente le accuse sentenziando che non vi sono pericoli per il mantenimento della città: detto da chi ti fa pagare 1 sole per andare in bagno o 12 soles (5$) per una bottiglia d'acqua.. Non mi sentirei nemmeno io molto sicuro..
Terminata questa nuova tappa mi incammino con Ximena verso la Hidro e da lì verso Cusco.. Siamo rimasti in due perché la sorella è dovuta tornare in Colombia per lavorare (questo verbo ormai a me sconosciuto).
Anche su Cusco si potrebbe parlare per ore partendo dalla sua importanza come capitale storica degli ultimi 2/3 mila anni.
La popolazione negli ultimi anni è cresciuta a tal punto da raggiungere le 300.000 teste e ciò a comportato un aumento vertiginoso dei prezzi delle case. Per questo motivo le persone meno abbienti hanno cominciato a costruire le proprie "abitazioni" lungo le pendici delle montagne che circondano la città.
Originariamente Quosquo (il nome originale della città in quechua che significa ombelico) aveva una forma di un animale sacro il cui petto era rappresentato dalla Plaza de Armas e la cui testa coincideva con il sito di Saqsayhuamàn che altro non era che un luogo di ringraziamento al sole.
Nella menzionata Plaza coincidevano le 4 regioni dell'impero inca che si estendeva dalla Colombia fino all'Argentina.
Questo periodo di grandezza e di tranquillità terminò con l'arrivo dei conquistadores che sterminarono la popolazione inca e con essa anche la maggior parte dei siti finora costruiti.
È per questo motivo che in Cusco si trovano numerosi muri risalenti a tale periodo.. Peccato che sopra gli spagnoli ci abbiano costruito case, cattedrali e altri edifici vari!
Il cristianesimo divenne la religione principale e non vi era molta possibilità di scelta per i locali rimasti in vita.
Nei dintorni di Cusco vi è un'intera vallata ricca di rovine inca; dalle saline di Moray al terrazzamento sperimentale di Moras..
Abbiamo dedicato un paio di giorni alla visita di 2 cittadine Pisac e Olantaytambo raggiungibili in un'ora di bus tra un gallo al fianco e due pecore magari sopra la testa.
Pisac è stata una sorpresa perché, nonostante sia conosciuta maggiormente per il mercato giornaliero, ha delle rovine che ci hanno lasciato senza fiato.
La classica nebbia mattutina una volta diradatosi ci ha messo davanti agli occhi la città antica dove tutto sembra conservato in maniera perfetta..
Dalle case, ai bagni liturgici, all'immancabile tempio del sole e della luna, alla fortezza militare fino al cimitero con le sue tombe create su una parete quasi verticale che guarda la vallata..
Questi inca avevano delle conoscenze architettoniche pazzesche anche se sono storicamente abbastanza recenti!
Scendiamo la ripida e strettissima scalinata che in 1 ora ci porta alla città nuova dove finalmente posso dedicarmi all'attività preferita (per chi mi conoscesse sa che sto scherzando) ovvero lo shopping.. :-)
Diciamo che qui ci provo gusto a riabbassare e negoziare i prezzi dei negozi fino all'ultimo sol (la moneta peruviana) ed è così che inizio e spero termino le mie compre peruviane..
Finiti i soldi ci avviamo verso il mercato cittadino dove molto spesso con pochi soles si può mangiare qualche piatto tipico..
Salutiamo il "paisa" Sebastian che se ne torna a Cusco per prendere il volo per tornare a casa e mi avvio con Ximena verso la nostra ultima tappa Ollantaytambo.
Questa volta nel bus non ci sono ne pecore ne galline e il viaggio diventa abbastanza "noioso" se non fosse che siamo intenti ad osservare tutte le signore che salgono nel bus per tornare verso casa con borse piene di choclos (sono delle pannocchie più corte rispetto alle nostre e più bianche che bolliscono e poi te le rivendono a 1 sol oppure 1,5 con un pezzo di formaggio.. Speciale!) oppure di vestiti o erbe varie..
Le erboristerie qui ovviamente non esistono ma la gente si arrangia comunque tra foglie di coca, eucalipto e le varie erbe che vengono tuttora ricercate ed utilizzate per i vari trattamenti medicinali..
Anche Ollantaytambo con la sua fortezza e le sue terrazze regalano delle viste panoramiche sia sulla cittadina che sulla montagna di fronte nella quale si può osservare un deposito di grano posto ad un'altezza incredibile per favorirne la conservazione.
Si ritorna ai 3400 metri s.l.m. di Cusco consapevoli che andremo ancora molto più in alto..
Dalle Ande per ora è tutto, a voi Italia.
Nic
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